Restauro critico del moderno.
Umberto Cuzzi nasce nel 1891 a Parenzo, Croazia. Studia a Gorizia, si trasferisce a Vienna e si laurea in Architettura al Politecnico di Torino. Entra a far parte del Movimento Italiano Architettura Razionale (MIAR) e partecipa alla I (Roma,1928) e alla II (Roma,1931) Esposizione italiana di architettura razionale. Tra il 1928 e il 1929 viene costruita la Casa del Balilla di Gorizia, considerata la sua vera “opera prima”. Nel 1933 Umberto Cuzzi disegna Villa Schiozzi per l’amico e ingegnere Guido Schiozzi, un edificio di sessanta metri quadri a piano circa, distribuito su tre livelli da un’elegante scalinata semicurva. L’esterno è caratterizzato da una serie di terrazze differentemente sovrapposte, unite da un palo da bandiera e perimetrate da parapetti tubolari che richiamano il linguaggio navale.
La Villa, snaturata ed impoverita da interventi negli anni ’70 e quindi abbandonata negli anni ’90, viene acquisita da una giovane coppia intenzionata a portarla nel nuovo millennio valorizzando gli elementi originali superstiti.
Queste le premesse di un intervento che vuole instaurare un dialogo critico tra il progetto originale, le tendenze dell’architettura moderna ed il progetto contemporaneo. Letture e reinterpretazioni degli spazi, delle finiture, degli arredi e delle funzioni sono il filo conduttore di un intervento che rientra all’interno del “restauro critico del moderno”.